venerdì 26 ottobre 2007

Banlieue/Periferia


Non ne avevo sentito parlare troppo bene... in realtà in Italia tutti i media, più o meno esplicitamente sconsigliano di frequentare i quattro estremi dell'hinterland Parigino, ma...

La mia università è all'estremo nord (Saint Denis), proprio all'inizio di una delle zone considerate "calde"... ed è stato quello il mio primo approccio con la faccenda... Il Martedì ho lezione fino alle 21... e già nelle prime due occasioni, ho incrociato lo sguardo con personaggi per niente rassicuranti... senza mai aver avuto nessun casino in realtà, ma ho già conosciuto un paio di ragazze che vivono da quelle parti: una è stata scippata due volte nelle prime tre settimane... l'altra, anziché la classica serenata, sotto la finestra ha avuto diverse risse belle pesanti...

La meravigliosa cité de la musique, che include conservatorio e diverse sale concerti, locali e auditorium (ci ho già visto gli Incubus e presto seguiranno Gogol Bordello, MUM e forse !!!), è sulla "soglia" est... E anche qui, al tramonto, le presenze "malvage" aumentano proporzionalmente ai controlli dei supercops...

Insomma... è fin troppo probabile il rischio di psicosi collettiva rispetto ai pericoli che vengono da "oltre il confine", dall'esterno della civiltà, dei Louvre, della storia, delle avanguardie...
E involontariamente quest'idea stava prendendo piede anche in me... e modificava le mie scelte...
...finché, l'altra sera, in compagnia di due Italioti, ho raggiunto una zona a ovest di Parigi... assolutamente simile alle altre periferie come decadentismo e atmosfera sobborgabile... ma, vista dall'interno, qualcosa è cambiato.
La mia amica conosceva un ragazzo Francese, il nostro "contatto"... abbiamo attraversato il quartiere per raggiungerlo... ragazzini hip hop a rincorrersi per strada, murales energici su cadenti fabbricati... e l'aria di una zona vissuta sul serio... non per una settimana di turismo, non per un viaggio di lavoro... pietre e cemento senza storia, ma pieni di presente... Non saprei nemmeno spiegarvi... come la maggior parte di voi, sono cresciuto in provincia... in fondo tutta la nostra bella penisola, a parte Certe zone di Certe metropoline, è profondamente provinciale... e davvero non riesci a far tuoi certi paesaggi cittadini, per quanto ti affascinino...
Beh... a un certo punto incontriamo la nostra guida, un ragazzo Francese con la fissa dell'Italia, un tipo tranquillo. Dice che tutti i murales sono opera del suo amico, quello che stiamo andando a trovare...

Passeggiamo un altro po' nella strana notte di quella periferia... e arriviamo alla casa del Muralista... Un portone a prova di dinamite sembra dover proteggere chissà quale fortuna... entriamo e il colpo d'occhio è di quelli che non ti scordi... Tutte le pareti sono dipinte e decorate con i metodi più diversi... e il risultato finale ti mette un'energia incredibile... Conosciamo gli inquilini, due Francesi e due Japanesine ospiti come noi... Stanno già ballando nella penombra di una saletta irreale... arrivano altre ragazze Italiane... siamo tutti presi da questa atmosfera vera, senza nulla di costruito, con tutto che ha un senso... come la violenza, unica reazione di chi non ha scappatoie... e l'arte, che quella violenza può sostituirla... e condensarla in un momento irripetibile...

PS: Sto organizzando un paio di festicciole multiculturali con i miei compagni di viaggio. La prima è prevista per Venerdì 2 Novembre... e il Muralista farà una performance live su dei lenzuoli... spettacolo!!! ...se passate per Parigi, siete invitati naturalmente!