venerdì 5 ottobre 2007

Livia

Non so perché... e non so nemmeno se è stata la cosa giusta... ma questa serata ha preso una piega strana... insomma, ero uscito di casa birra in mano per andarmene a una festa erasmus al Mix, una dance-hall del mio quartiere... arrivo di fronte al locale e sembra prospettarsi divertimento assicurato... anche se non è assolutamente il tipo di posto che soddisfa i miei gusti, si vede fin dalla gente in fila che l'atmosfera è divertenza +++
Solo che... mi accorgo di non avere i 15 euro per il biglietto di ingresso... e faccio un giro della zona per cercare un bancomat che sappia inghiottire la mia poste-pay...
Quando lo trovo, Livia siede proprio lì sotto... Il suo viso si muove senza eccessi, articolando parole e smorfie mai eccessive, sempre necessarie. Un uomo di mezza età ascolta assorto il suo racconto... Io ritiro i soldi e... vengo come assorbito dalle sue parole... la guardo, serena in mezzo all'interezza delle sue proprietà: qualche confezione di snack e un carrellino chiuso da una coperta... I suoi occhi freschi mi notano... l'uomo se ne va e io, per un qualche motivo, non posso fare a meno di restarla a guardare, ad ascoltare... Perché sta già parlando, Livia, racconta di essere la nipote di Paganini... parla degli uomini e delle donne al potere nella sua Bulgaria, del legame con l'Italia... racconta con una lucidità e una memoria sconcertanti origini e aneddoti di filosofi, letterati e personaggi del '900. Non c'era più nient'altro... e davvero non avrei mai creduto di potermi sentire così vicino... quasi familiare... a una clochard... una delle centinaia (e non esagero) che ho già incrociato in questa città.
Come in una lunga apnea tra un respiro e l'altro, l'incontro con questa bionda signora dal fare materno mi ha aperto gli occhi e mi ha dato la spinta per ricominciare a ragionare su tante idee, su tanti progetti che ero convinto non mi appartenessero più... "Come Tommaso D'Aquino... se si è avanti e si ha il coraggio di credere nelle proprie idee, è possibile che la vita ci riservi sofferenza... e dobbiamo saperla accettare... e superarla"
E tutto è scorso impercettibile sotto le nostre parole... eventi altrimenti preoccupanti e rischiosi non attiravano la mia attenzione... E quando due strafattissimi ragazzi da Banlieu si sono avvicinati molesti e dichiaratamente interessati alla mia macchina fotografica, non mi sono preoccupato nemmeno di predispormi alla fuga o alla difesa... le parole giuste, potenti, quando sono in forma, possono persuadere, respingere, colpire anche (e soprattutto) i peggiori soggetti... e così poche frasi li hanno interdetti e riportati alla realtà per un istante... e costretti ad allontanarsi per ritrovare la loro alienazione...
E' vero che di solito c'è bisogno di tempo per instaurare un rapporto... ma anche nelle più elementari interazioni sociali esiste qualcosa di paragonabile al colpo di fulmine... e io credo di averlo vissuto nel lungo scambio di idee che ho avuto con questa signora... che di certo non dimenticherò... a Montparnasse... ex utero della grande cultura del '900, ma ancora capace di riservare incontri inaspettati e meravigliosi... In fondo per la festa Erasmus c'è tempo Giovedì prossimo...