mercoledì 21 novembre 2007

Etat de grève

Occupazioni, scioperi e manifestazioni studentesche.

Metro a singhiozzo da più di una settimana.

E la risoluzione non sembra vicina.

La Francia protesta per motivi precisi e l'accordo col governo sembra lontano, quindi, semplicemente, continua a protestare.

Una lunga apnea... nell'eccezionale sforzo di una società che tira il fiato tutta insieme e attende... decisa a inspirare di nuovo solo quando l'aria sarà cambiata.

Ora... vivere questa lunga, irreale, interruzione della normalità mi ha fatto riflettere... in fondo ogni società ha il suo polmone... da cui ogni singolo abitante attinge un respiro fatto di lavoro, di alloggio, di previdenza sociale... quello Francese è davvero capiente, pieno di diritti e doveri... e nonostante questo è capace di fermarsi... di tenere l'apnea... e la stragrande maggioranza dei cittadini si stringono in cerchio ed accettano il disagio per un bene maggiore, per un bene comune... metro stipate come carri merci, molti corsi universitari completamente saltati che ritardano il percorso universitario di migliaia di studenti...
Tutto questo ha un senso.
Lo capisco e lo condivido, ma davvero viverlo mi sembra assurdo... perché, duole ammetterlo, l'Italia è un altra cosa.



domenica 18 novembre 2007

lunedì 12 novembre 2007

Il grande e il piccolo

Il Piccolo Vi avevo già parlato della sensazione di benessere che mi avevano dato le prime lezioni qui a Parigi... la libertà di esprimersi... il piacere di una riflessione reale, accompagnata da un insegnante che non è sempre sul punto di dire qual'è la Vera soluzione alla questione, l'interpretazione oggettiva... ma si sforza davvero di capire ogni volta... e si sorprende al profilarsi di nuove, possibili interpretazioni... Come la settimana scorsa, a lezione di Realizzazione documentaristica... Abbiamo visto uno dei primi film legati al "cinema-verità", diciamo gli antenati del documentario moderno... Un bellissimo contributo su Bob Dylan, realizzato da tale Pennebaker, un pioniere del genere... Terminato il film è partito il dibattito... con il docente in veste di moderatore, e non giudice... compagno di pensiero e non sovrapposto gerarchico... un collega di cui fidarsi insomma... con una grande cultura, ma ancora intatta la voglia di scoprire.
Questo elemento, comune finora a tutti i miei insegnanti Transalpini, mi stimola... continua a stimolarmi... ad assecondare un modo di essere che ho sempre avuto in me, ma che difficilmente ho potuto esprimere nel nostro preistorico sistema didattico...
Beh... all'inizio della discussione, col mio francese incerto, ho dato un mio contributo alla riflessione... un'idea personale su come nel film fossero importanti i momenti che mostrano Dylan come ascoltatore musicale... anziché come esecutore... non sto a spiegarvi nel dettaglio... Ma il bello è che della mia idea, distante da quella del resto della classe, si è parlato... si è parlato sul serio... senza imporre e imporsi che dovesse essere sbagliata perché in minoranza... e dopo un lungo confronto, aperto e costruttivo, il professore ha integrato la sua vecchia idea con il mio spunto... ed io ho ampliato e contestualizzato l'intuizione che avevo avuto.
E davvero, dopo averne sempre parlato tanto, posso dire di aver vissuto un momento di vero confronto produttivo... e per un utopista come me, è fantastico rendersi conto che quella piccola cosa in cui credevi solo teoricamente, da qualche parte del mondo è già realtà.


Il Grande Più di mille ragazzi, riuniti in cerchio. Ed io con loro. Oggi gli studenti dell'università Paris 8 - Saint Denis, si sono riuniti per votare sulla possibilità di occupare l'ateneo, contro la riforma universitaria proposta dal governo Sarkozy. Come hanno fatto e stanno facendo la maggior parte delle università Francesi. Il progetto di legge si propone di dimezzare i consigli direttivi delle università e dare tutto il potere in mano a un presidente-manager. In un paio d'anni, ogni ateneo dovrà approntarsi ad essere privatizzato e autonomizzato... in prospettiva di essere messo in concorrenza con gli altri... Università come aziende. Laureati e ricercatori come merci in vendita.

L'occupazione è passata all'unanimità... e nell'unanimità c'è stato anche il mio voto. Qualcosa di grande, una decisione collettiva... una prima pagina di quotidiano e un eco internazionale... Ma mi piace pensare che in quel calderone ci sono tante piccole esperienze, tanti piccoli gruppi di discussione... tanti amanti della riflessione, del pensiero, della Cultura nella sua accezione più nobile, che si rifiutano di cedere a quello che ci ostiniamo a chiamare progresso... Perché il tempo del confronto, della riflessione, non è e non è mai stato cosiderato "competitivo" per questo sistema... Perché uno come me, quando ha voglia di pensare un po', può solo aspettarsi di esser considerato un folle... improduttivo... inutile... al massimo divertente, fonte di intrattenimento...
Non è uno sfogo personale, è solo un modo di dire che spesso e quasi sempre è meglio analizzare bene il grande per notare che dentro c'è una moltitudine di piccoli... che fanno delle scelte motivate e profonde per quella che è la loro esperienza...
E questo anche per dirvi che se da domani picchetterò la mia facoltà con tenda e sacco a pelo, in fondo il motivo va un po' più in là dell'esperienza fine a sé stessa...

PS: Beh... poi è ovvio... tutto questo nella città del '68 fa un certo effetto HEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!

sabato 10 novembre 2007

Babel Nuit #1


Nella costitutio maxima di una nota rock band del passsato si poteva leggere: "Chi non si fa sentire per molto tempo sta facendo qualcosa di importante"...
Detto tanto usurato quanto veritiero...

Babel Nuit... che vi devo dire... certe cose si vivono... alla stragrande... e a raccontarle un po' perdono sempre... Ma ci provo... Innanzitutto, ai lettori più assidui del blog sarà già chiaro il legame del nome con un mio vecchio post...
In due parole, si tratta di una festa ricorrente... una festività... o per lo meno è concepita come tale dalle becere cervella dell'organizzazione... è, in fondo, una nuova santificazione del Venerdì, in mancanza del classico appuntamento settimanale Maceratese/Pollentino...

Aizzato dalla fame di socializzazione multiculturale che come vi avevo già accennato mi contraddistingue qui a Parigi, con altri 4 miei amici Italiani, abbiamo organizzato questo kolossal evento che ha già assunto una portata molto superiore a quella che ci aspettavamo...
Più che spiegarvi in cosa consiste la festa, mi limito a trascrivere l'email che ho inviato a gente che nemmeno conoscevo... alle decine di contatti che raccatto durante le mie lunghe, socievolissime serate Transalpine... l'email serviva a confermare la prima "Babel Nuit", a casa di alcuni miei amici... e a spiegare l'evento in tutta la sua ottimistica (e quindi Giacomelliana) portata...

"Me and my friends, we decided that the party will be on next Friday (9 November)...
It's at Malakoff, but I'll send you an email more detailed!!!

It's the first of a long :-) serie of Friday "Babel nuit" parties... and we're purposing to do it every Friday in the house of a different student, that has also to organize with us some kind of spectacle...
For the first of 9 November, we'll have a reggae djset and probably a live performance of a murales artist... It's going to be great!!!!!
We just decided that every person has to bring a bottle of any alchoolic... Just to survive...
Obviously, you can invite all the friends you want, but let me know before how many people you're going to be!!!


Ora.. inglese a parte, notate da soli che, a parte l'idea di farla itinerante, è un'iniziativa abbastanza generica... un piccolo input di passaparola... Inviato tra l'altro non più di una settimana prima della festa.
Il risultato?
Più di cento ragazzi di ogni nazionalità, di cui più della metà completamente sconosciuti... E ne è venuta fuori una festa fatta di rapporti VERI, senza troppe formalità... una grande esperienza, davvero... e la cosa migliore è che sta crescendo... per la prossima volta, già due gruppi di ggiovini ci hanno proposto il loro appartamento... noi stiamo provando a reclutare gli artisti di strada che troviamo in metropolitana... alcuni vogliono cifre esorbitanti per il nostro non budget (Vedi gruppo tipico Peruviano)... altri invece sembrano più abbordabili (su tutti un gruppo folk Francese e il mitico pagliaccio Sandro, fenomeno dei palloncini... è il nostro obiettivo principale!)...
Insomma, st'appuntamento settimanale sarà un toccasana per la voglia che mi ritrovo di vivere Paris e la Parisianità al massimo...


Poi, ovvio... restiamo in attesa del primo sgombero ufficiale delle forze dell'ordine (se davvero, come sembra, alla prossima festa verranno 200 persone e dovremo comprimerle in un appartamento di 40 mq, la Babel Nuit comparirà indubbiamente tra i fatti di cronaca...)

Per concludere, ci ficco pure una piccola vendetta personale... contro le stramaledette discoteche commerciali e i baretti erasmus, unica, vera nota negativa delle notti parigine... i villaggi turistici dello svago notturno... organizzazioni a delinquere che sovrapprezzano ingressi e consumazioni spacciandosi per paladini dell'accettazione globale e continuando a selezionare all'ingresso con i soliti criteri borghesotti... dal divieto per chi va in jeans alla semplice antipatia personale del buttafuori di turno... Naturalmente esistono anche moltissimi locali di tutt'altra fatta, quelli in cui stiamo uscendo ultimamente... con buona musica, performance live e prezzi soddisfacenti, ma sono frequentati quasi esclusivamente da Francesi e se per me è un pregio, per molti stranieri alla ricerca di altri stranieri, per non sentirsi "Stranieri", è un buon motivo per evitarli sistematicamente...
In entrambi gli eccessi c'è un po' di spreco... e se davvero il problema esiste (e esiste), crearsi da zero una propria alternativa è forse meglio che cercarsela!!!
Di certo è più divertente!
BABEL NUIIIIITTTT!!!