domenica 16 dicembre 2007

Ritornando tutti a K


Heilà, nelle ultime settimane c'è stata molta Italia nei miei pensieri... Per parecchi motivi, sembra che ultimamente le notizie debbano arrivare tutte da casa... e tra le tante, una voglio darla anche qui...

"K545", il cortometraggio che ho realizzato con gli studenti degli Istituti superiori di Tolentino (MC), ha vinto il primo premio al Sottodiciotto film festival di Torino!
Si tratta del più importante festival nazionale per prodotti scolastici (insieme al Giffoni). Sono gasatissimo... perché lavorare con 'sti fenomeni di supergiovani m'è piaciuto davvero... Loro c'hanno messo tutti sé stessi e nonostante i problemi di attrezzature, di location e di "casting", hanno e abbiamo sempre saputo risolvere ogni problema, letteralmente "all'ultimo minuto" con trovate a dir poco creative.

Poi... c'è il fatto che nelle Marche l'audiovisivo fatto dal basso è ancora fantascienza... in particolare nelle scuole... Non c'è formazione visiva... e anche in come ricordo le mie superiori, nella storia e nella cultura del '900 il cinema sembrava evaporato... Non pervenuto...
Beh... mi sembra assurdo continuare così... tanto poi le immagini in movimento sono di fatto quotidiane per qualsiasi giovinotta/o... almeno in quanto spettatori, fruitori passivi...
Provare a farlo, il "cinema", oltre che subirlo, dà la possibilità di capire meglio cosa c'è dietro alle immagini che ci riempiono la vita... e eliminare, finalmente, quelle che hanno su di noi un effetto nocivo o che semplicemente non ci interessano... almeno per me è stato così.
Per non parlare dei videofonini... simbolo di una generazione che il cinema non solo lo possiede, ma che ne cambierà e ne sta già cambiando l'estetica... E allora, perché non stimolare e integrare questa tendenza?

Quindi, a farla corta, un corto fatto da una scuola Marchigiana (Maceratese poi...) sul tetto di un festival così importante mi manda fuori di testa!!!

Per quanto riguarda la nostra cricca, poi... non posso che ringraziare Tony per le fulminanti colonne sonore sulla soglia dell'autobiografia...
Poi lode a quell'umanista publicanpubbista ubriaco-geno di ziu Maurì... credibilissimo interprete del padre-padrone e mentore per il giovine Juri, protagonista sugli scudi...
...e il Liso per le grafiche obviously...
Resta naturalmente la chicca della scena della band in sala prove... traboccante di comparse nobiliari... uah uah... Per ora vi tenete la sorpresa, perché nel 2008 potrebbero metterlo in onda su Screensaver, la trasmissione di Rai3... e allora sì che vi godreste i gran beoni rockers...
In ogni caso al chiù presto metteremo il corto su youtube...

Qui potete trovare le motivazioni del premio

...e per chi fosse della zona, il corto sarà riproiettato Mercoledì 19 alle 21:30 alla Biblioteca Filelfica di Tolentino. Tra l'altro c'è la possibilità di un mio demenziale collegamento in videoconferenza dal mio studiolo Parigino.

Alla prossima ggiovini... io vo preparandomi alle feste parigine... Il colpo d'occhio è da restarci secchi.

mercoledì 5 dicembre 2007

I'm Not There

Due mesi... qualcosa in più...
Tra le cose importanti, la mUsiCa, come sempre...
Dylan, esclusiva del periodo, mi ha accompagnato a spasso per la città, fin dall'inizio...

...e, naturalmente, le iMmagIni...
Tratte da "Don't Look Back", documentario del 1965 di D.A. Pennebaker... protagonista di una delle più belle lezioni di cinema a cui ho partecipato...

Dovuto...

Enjoy

mercoledì 21 novembre 2007

Etat de grève

Occupazioni, scioperi e manifestazioni studentesche.

Metro a singhiozzo da più di una settimana.

E la risoluzione non sembra vicina.

La Francia protesta per motivi precisi e l'accordo col governo sembra lontano, quindi, semplicemente, continua a protestare.

Una lunga apnea... nell'eccezionale sforzo di una società che tira il fiato tutta insieme e attende... decisa a inspirare di nuovo solo quando l'aria sarà cambiata.

Ora... vivere questa lunga, irreale, interruzione della normalità mi ha fatto riflettere... in fondo ogni società ha il suo polmone... da cui ogni singolo abitante attinge un respiro fatto di lavoro, di alloggio, di previdenza sociale... quello Francese è davvero capiente, pieno di diritti e doveri... e nonostante questo è capace di fermarsi... di tenere l'apnea... e la stragrande maggioranza dei cittadini si stringono in cerchio ed accettano il disagio per un bene maggiore, per un bene comune... metro stipate come carri merci, molti corsi universitari completamente saltati che ritardano il percorso universitario di migliaia di studenti...
Tutto questo ha un senso.
Lo capisco e lo condivido, ma davvero viverlo mi sembra assurdo... perché, duole ammetterlo, l'Italia è un altra cosa.



domenica 18 novembre 2007

lunedì 12 novembre 2007

Il grande e il piccolo

Il Piccolo Vi avevo già parlato della sensazione di benessere che mi avevano dato le prime lezioni qui a Parigi... la libertà di esprimersi... il piacere di una riflessione reale, accompagnata da un insegnante che non è sempre sul punto di dire qual'è la Vera soluzione alla questione, l'interpretazione oggettiva... ma si sforza davvero di capire ogni volta... e si sorprende al profilarsi di nuove, possibili interpretazioni... Come la settimana scorsa, a lezione di Realizzazione documentaristica... Abbiamo visto uno dei primi film legati al "cinema-verità", diciamo gli antenati del documentario moderno... Un bellissimo contributo su Bob Dylan, realizzato da tale Pennebaker, un pioniere del genere... Terminato il film è partito il dibattito... con il docente in veste di moderatore, e non giudice... compagno di pensiero e non sovrapposto gerarchico... un collega di cui fidarsi insomma... con una grande cultura, ma ancora intatta la voglia di scoprire.
Questo elemento, comune finora a tutti i miei insegnanti Transalpini, mi stimola... continua a stimolarmi... ad assecondare un modo di essere che ho sempre avuto in me, ma che difficilmente ho potuto esprimere nel nostro preistorico sistema didattico...
Beh... all'inizio della discussione, col mio francese incerto, ho dato un mio contributo alla riflessione... un'idea personale su come nel film fossero importanti i momenti che mostrano Dylan come ascoltatore musicale... anziché come esecutore... non sto a spiegarvi nel dettaglio... Ma il bello è che della mia idea, distante da quella del resto della classe, si è parlato... si è parlato sul serio... senza imporre e imporsi che dovesse essere sbagliata perché in minoranza... e dopo un lungo confronto, aperto e costruttivo, il professore ha integrato la sua vecchia idea con il mio spunto... ed io ho ampliato e contestualizzato l'intuizione che avevo avuto.
E davvero, dopo averne sempre parlato tanto, posso dire di aver vissuto un momento di vero confronto produttivo... e per un utopista come me, è fantastico rendersi conto che quella piccola cosa in cui credevi solo teoricamente, da qualche parte del mondo è già realtà.


Il Grande Più di mille ragazzi, riuniti in cerchio. Ed io con loro. Oggi gli studenti dell'università Paris 8 - Saint Denis, si sono riuniti per votare sulla possibilità di occupare l'ateneo, contro la riforma universitaria proposta dal governo Sarkozy. Come hanno fatto e stanno facendo la maggior parte delle università Francesi. Il progetto di legge si propone di dimezzare i consigli direttivi delle università e dare tutto il potere in mano a un presidente-manager. In un paio d'anni, ogni ateneo dovrà approntarsi ad essere privatizzato e autonomizzato... in prospettiva di essere messo in concorrenza con gli altri... Università come aziende. Laureati e ricercatori come merci in vendita.

L'occupazione è passata all'unanimità... e nell'unanimità c'è stato anche il mio voto. Qualcosa di grande, una decisione collettiva... una prima pagina di quotidiano e un eco internazionale... Ma mi piace pensare che in quel calderone ci sono tante piccole esperienze, tanti piccoli gruppi di discussione... tanti amanti della riflessione, del pensiero, della Cultura nella sua accezione più nobile, che si rifiutano di cedere a quello che ci ostiniamo a chiamare progresso... Perché il tempo del confronto, della riflessione, non è e non è mai stato cosiderato "competitivo" per questo sistema... Perché uno come me, quando ha voglia di pensare un po', può solo aspettarsi di esser considerato un folle... improduttivo... inutile... al massimo divertente, fonte di intrattenimento...
Non è uno sfogo personale, è solo un modo di dire che spesso e quasi sempre è meglio analizzare bene il grande per notare che dentro c'è una moltitudine di piccoli... che fanno delle scelte motivate e profonde per quella che è la loro esperienza...
E questo anche per dirvi che se da domani picchetterò la mia facoltà con tenda e sacco a pelo, in fondo il motivo va un po' più in là dell'esperienza fine a sé stessa...

PS: Beh... poi è ovvio... tutto questo nella città del '68 fa un certo effetto HEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!

sabato 10 novembre 2007

Babel Nuit #1


Nella costitutio maxima di una nota rock band del passsato si poteva leggere: "Chi non si fa sentire per molto tempo sta facendo qualcosa di importante"...
Detto tanto usurato quanto veritiero...

Babel Nuit... che vi devo dire... certe cose si vivono... alla stragrande... e a raccontarle un po' perdono sempre... Ma ci provo... Innanzitutto, ai lettori più assidui del blog sarà già chiaro il legame del nome con un mio vecchio post...
In due parole, si tratta di una festa ricorrente... una festività... o per lo meno è concepita come tale dalle becere cervella dell'organizzazione... è, in fondo, una nuova santificazione del Venerdì, in mancanza del classico appuntamento settimanale Maceratese/Pollentino...

Aizzato dalla fame di socializzazione multiculturale che come vi avevo già accennato mi contraddistingue qui a Parigi, con altri 4 miei amici Italiani, abbiamo organizzato questo kolossal evento che ha già assunto una portata molto superiore a quella che ci aspettavamo...
Più che spiegarvi in cosa consiste la festa, mi limito a trascrivere l'email che ho inviato a gente che nemmeno conoscevo... alle decine di contatti che raccatto durante le mie lunghe, socievolissime serate Transalpine... l'email serviva a confermare la prima "Babel Nuit", a casa di alcuni miei amici... e a spiegare l'evento in tutta la sua ottimistica (e quindi Giacomelliana) portata...

"Me and my friends, we decided that the party will be on next Friday (9 November)...
It's at Malakoff, but I'll send you an email more detailed!!!

It's the first of a long :-) serie of Friday "Babel nuit" parties... and we're purposing to do it every Friday in the house of a different student, that has also to organize with us some kind of spectacle...
For the first of 9 November, we'll have a reggae djset and probably a live performance of a murales artist... It's going to be great!!!!!
We just decided that every person has to bring a bottle of any alchoolic... Just to survive...
Obviously, you can invite all the friends you want, but let me know before how many people you're going to be!!!


Ora.. inglese a parte, notate da soli che, a parte l'idea di farla itinerante, è un'iniziativa abbastanza generica... un piccolo input di passaparola... Inviato tra l'altro non più di una settimana prima della festa.
Il risultato?
Più di cento ragazzi di ogni nazionalità, di cui più della metà completamente sconosciuti... E ne è venuta fuori una festa fatta di rapporti VERI, senza troppe formalità... una grande esperienza, davvero... e la cosa migliore è che sta crescendo... per la prossima volta, già due gruppi di ggiovini ci hanno proposto il loro appartamento... noi stiamo provando a reclutare gli artisti di strada che troviamo in metropolitana... alcuni vogliono cifre esorbitanti per il nostro non budget (Vedi gruppo tipico Peruviano)... altri invece sembrano più abbordabili (su tutti un gruppo folk Francese e il mitico pagliaccio Sandro, fenomeno dei palloncini... è il nostro obiettivo principale!)...
Insomma, st'appuntamento settimanale sarà un toccasana per la voglia che mi ritrovo di vivere Paris e la Parisianità al massimo...


Poi, ovvio... restiamo in attesa del primo sgombero ufficiale delle forze dell'ordine (se davvero, come sembra, alla prossima festa verranno 200 persone e dovremo comprimerle in un appartamento di 40 mq, la Babel Nuit comparirà indubbiamente tra i fatti di cronaca...)

Per concludere, ci ficco pure una piccola vendetta personale... contro le stramaledette discoteche commerciali e i baretti erasmus, unica, vera nota negativa delle notti parigine... i villaggi turistici dello svago notturno... organizzazioni a delinquere che sovrapprezzano ingressi e consumazioni spacciandosi per paladini dell'accettazione globale e continuando a selezionare all'ingresso con i soliti criteri borghesotti... dal divieto per chi va in jeans alla semplice antipatia personale del buttafuori di turno... Naturalmente esistono anche moltissimi locali di tutt'altra fatta, quelli in cui stiamo uscendo ultimamente... con buona musica, performance live e prezzi soddisfacenti, ma sono frequentati quasi esclusivamente da Francesi e se per me è un pregio, per molti stranieri alla ricerca di altri stranieri, per non sentirsi "Stranieri", è un buon motivo per evitarli sistematicamente...
In entrambi gli eccessi c'è un po' di spreco... e se davvero il problema esiste (e esiste), crearsi da zero una propria alternativa è forse meglio che cercarsela!!!
Di certo è più divertente!
BABEL NUIIIIITTTT!!!

venerdì 26 ottobre 2007

Banlieue/Periferia


Non ne avevo sentito parlare troppo bene... in realtà in Italia tutti i media, più o meno esplicitamente sconsigliano di frequentare i quattro estremi dell'hinterland Parigino, ma...

La mia università è all'estremo nord (Saint Denis), proprio all'inizio di una delle zone considerate "calde"... ed è stato quello il mio primo approccio con la faccenda... Il Martedì ho lezione fino alle 21... e già nelle prime due occasioni, ho incrociato lo sguardo con personaggi per niente rassicuranti... senza mai aver avuto nessun casino in realtà, ma ho già conosciuto un paio di ragazze che vivono da quelle parti: una è stata scippata due volte nelle prime tre settimane... l'altra, anziché la classica serenata, sotto la finestra ha avuto diverse risse belle pesanti...

La meravigliosa cité de la musique, che include conservatorio e diverse sale concerti, locali e auditorium (ci ho già visto gli Incubus e presto seguiranno Gogol Bordello, MUM e forse !!!), è sulla "soglia" est... E anche qui, al tramonto, le presenze "malvage" aumentano proporzionalmente ai controlli dei supercops...

Insomma... è fin troppo probabile il rischio di psicosi collettiva rispetto ai pericoli che vengono da "oltre il confine", dall'esterno della civiltà, dei Louvre, della storia, delle avanguardie...
E involontariamente quest'idea stava prendendo piede anche in me... e modificava le mie scelte...
...finché, l'altra sera, in compagnia di due Italioti, ho raggiunto una zona a ovest di Parigi... assolutamente simile alle altre periferie come decadentismo e atmosfera sobborgabile... ma, vista dall'interno, qualcosa è cambiato.
La mia amica conosceva un ragazzo Francese, il nostro "contatto"... abbiamo attraversato il quartiere per raggiungerlo... ragazzini hip hop a rincorrersi per strada, murales energici su cadenti fabbricati... e l'aria di una zona vissuta sul serio... non per una settimana di turismo, non per un viaggio di lavoro... pietre e cemento senza storia, ma pieni di presente... Non saprei nemmeno spiegarvi... come la maggior parte di voi, sono cresciuto in provincia... in fondo tutta la nostra bella penisola, a parte Certe zone di Certe metropoline, è profondamente provinciale... e davvero non riesci a far tuoi certi paesaggi cittadini, per quanto ti affascinino...
Beh... a un certo punto incontriamo la nostra guida, un ragazzo Francese con la fissa dell'Italia, un tipo tranquillo. Dice che tutti i murales sono opera del suo amico, quello che stiamo andando a trovare...

Passeggiamo un altro po' nella strana notte di quella periferia... e arriviamo alla casa del Muralista... Un portone a prova di dinamite sembra dover proteggere chissà quale fortuna... entriamo e il colpo d'occhio è di quelli che non ti scordi... Tutte le pareti sono dipinte e decorate con i metodi più diversi... e il risultato finale ti mette un'energia incredibile... Conosciamo gli inquilini, due Francesi e due Japanesine ospiti come noi... Stanno già ballando nella penombra di una saletta irreale... arrivano altre ragazze Italiane... siamo tutti presi da questa atmosfera vera, senza nulla di costruito, con tutto che ha un senso... come la violenza, unica reazione di chi non ha scappatoie... e l'arte, che quella violenza può sostituirla... e condensarla in un momento irripetibile...

PS: Sto organizzando un paio di festicciole multiculturali con i miei compagni di viaggio. La prima è prevista per Venerdì 2 Novembre... e il Muralista farà una performance live su dei lenzuoli... spettacolo!!! ...se passate per Parigi, siete invitati naturalmente!

mercoledì 17 ottobre 2007

BAU - Babel Antichrist Underground

Lo so che non parlo di ciccia da un po' di tempo... e per ciccia intendo sviluppi della vita parigina (che ci sono anzichenò)... ma postare, oltre che trasmettere informazioni, è anche poterle impacchettare in una forma finita... (mi tocca aggiungere "almeno secondo me"... maledetto relativismo...)
Indi per cui sebbene e anzichenò per quanto: non avendo un pacco bomba puro-Francesista, faccio un altra scampagnata in un argomento un po' laterale, ma nutriente per lo spirito demenziale che ci lega tutti (se qualcuno non si riconosce in quest'affermazione, non è più autorizzato a frequentare queste pagine...)

Alur... vediamola come un'analisi... un'analisi logica... e visto che sia io sia voi abbiamo scordato le regole da una quindicina d'anni, mi tocca improvvisare...


1° LIVELLO
Allora, la frase da analizzare è: "Sono appena tornato dal test per il TOEFL."

Dunque... un verbo di movimento (sono tornato) e un moto da luogo (dal test) che regge un fine [per il TOEFL, sigla che sta per "Test of english (as a) foreign language"]...

2° LIVELLO - Me tapino
Dunque... preso così, senza null'altra contestualizzazione, non ci trovereste niente di strano...
A complicare le cose c'è quel gran bel soggetto sottinteso che non sono altro... che sommato all'avverbio di tempo (appena) fa proprio un bel bordello...
Allora, la frase, rivisitata e completata, suona come:
"Io, Xoranì e Bastulang, che già siamo poco lucidi di nostro, che non sapevamo il Francese e lo stiamo studiando, e che a tempo perso qui a Parigi parliamo pure Italiano e Spagnolo, abbiamo deciso di andare a fare il test di Inglese a livello massimo senza avere manco 10 minuti per prepararlo."

3° LIVELLO - Babel
Allora... immaginateveli voi 'sti operatori del TOEFL... ultime ruote di un carro che è riconosciuto a livello mondiale come la principale istituzione per la conoscenza dell'inglese... E se non volete immaginare loro, allora immaginate me che immagino loro... io, sveglio da 20 minuti e già da 30 in metropolitana, alle dieci di mattina (chi mi conosce lo sa... in questo periodo, poi...), tra cambi, scale mobili e orchestrine da 39 micro-suonatori Rumeni con fiati, percussioni e archi che riescono a entrarti nel vagone a tradimento, attraversarlo suonando, chiederti i soldi e pure trovare posto a sedere mentre tu sei in piedi zoppo, sordo e addormentato...
Insomma, quando arrivo sul posto sono il caos in persona, ma sono troppo stanco per vorticare e scatenare tempeste... e un Toefler man mi viene incontro... sembra un po' scuretto, ma io presagisco il peggio... mi aspetto il british più neramente freddo e piovoso... e mentre tiro su il colletto dell'impermeabile, il losco sorride svampito e biascica giù il programma dell'esame... in Francese... con accento arabizzante... Da ora in poi, per coerenza e per distacco dagli avvenimenti che seguono, preferisco raccontarmi in terza persona e chiamarmi Babel...
Babel propone all'interlocutore di rispiegarsi più lentamente, nella speranza che in fondo gli scambi commerciali tra occidente e oriente dell'età del bronzo abbiano comportato pure qualche passaggio linguistico con gli Arabi... e forse è così, perché Babel comprende...

4° LIVELLO - L'anticristo
Allora, super Babel capisce che il test, l'apice dell'inglesizzazione occidentale e mondiale, il pass-partout della nuova comunicazione globale, consiste in 4 ore filate di scambio di idee con un cristo-computer... L'anticristo non può che infilare le cuffie e testare il microfono. Intorno a lui, decine di fedeli sono già impegnati a parlare da soli in idiomi sconosciuti (provate a sentire un francese che parla inglese).
Prime due ore... COMPRENSIONE - leggere dei testi di argomento generale e rispondere a domande attinenti... 20 min di tempo a testo. Babel, semiaddormentato, legge... un testo di antropologia... legge... gli igloo... legge... beh... tutto chiaro... pensava fosse più difficile... legge... e solo dopo 12 minuti, recitando a memoria il metodo usato da una qualche tribù del Nord Ovest del Canada per tenere al caldo le patate, Babel, disturbato dalle rivelazioni dei profeti intorno a lui, inizia a svegliarsi... in alto a destra c'è il tasto "continue"... che di solito tende ad avere una sua funzione... sì... quella di passare alle domande... ma il contatore del tempo è sempre lo stesso: 20 domande nei 5 minuti rimasti... e Babel, oltre a sentirsi imbecille, scopre l'opinione del cristo sull'idea di difficoltà: invidioso della mera comprensione, caratteristica tipicamente umana, la stronza macchina la mette sul piano della velocità... e Babel con ancora in testa l'orchestrina della metro, capisce tutto, risponde bene, ma alla metà delle domande...
Segue un'altra ora di LISTENING (ascolto) di gente probabilmente già morta a cui il cristo ha dato vita eterna per permettere a noi fedeli di trascrivere sulle tavole i loro dialoghi... Saprebbe molto di Mosè se sta gente non parlasse di lavatrici e cucina Indiana... Ah... anche qui dieci secondi a risposta... ma essendo impegnato a riposare, Babel non è troppo infastidito dai Beep dei cronometri divini che scandiscono il tempo...
SANTA PAUSA - 15 MINUTI
Ora, Babel si sta svegliando e avrebbe un tantino appetito... che per il suo metro di valutazione consiste come minimo nell'inghiottire senza masticare tre polli di Ercolani, un bambino magro, 1 lupino di Egidio e tre nocelle di Angiulì.
Ma l'Arabo capisce che è venuto il suo momento... si rivolge al nostro eroe e lo avvisa che durante la pausa non si può uscire dall'edificio... niente cibo (non si sà se per le regole del test o per il ramadan)... Ora, come da tradizione biblica, Babel inizia a crollare e andare a fuoco... e di tutta risposta l'arabo gli propone un caffè a metà strada tra quello americano e quello Francese... (in linea d'aria dovrebbe esserci l'arcipelago oceanico "Crimea 4 Alie Parusa").
Ma finalmente, dopo la pausa, lo SPEAKING... l'anticristo potrà parlare con il suo dio ingiusto, lasciando messaggi che resteranno memorizzati per sempre nella grande memoria del mondo.
Stessa pappa: Ascoltare o leggere per trenta secondi, preparare la risposta per 15 secondi e rispondere in 45... Babel, notoriamente privo del dono della sintesi, si limita a iniziare la sua argomentazione, scaricando improperi negli ultimi 5 secondi di ogni messaggio... Il risveglio è quasi completo...
siamo al WRITING... e finalmente Babel ha il diritto di scrivere la propria bibbia... in effetti il computer propone argomenti poco distanti dal senso della vita... da sviluppare in 250/300 parole in 20 minuti...

Quando esco, dopo 4 ore, sono cieco, affamato, zoppo, sordo e parlo numerose lingue senza soluzione di continuità... frugo in tasca... ho soltanto un euro... davanti al centro linguistico c'è un McDonald... ma sono sicuro che stamattina non c'era... non mi ci avvicino così tanto da un bel po'... riesco addirittura a leggere l'insegna esterna col menu... hamburger semplice 95 centesimi...
"Dio, perdona loro, perché non sanno quello che fanno..."

giovedì 11 ottobre 2007

Tagliete ça va_rba - Lez 1/Scrivere


Dopo le prime, intense lezioni di Francese per Erasmus dell'ultima settimana, mi permetto di iniziare questa rubrica utile a Francoarrivanti e Francosognanti.

L'abilità nello scrivere un buon dossier è l'ingrediente fondamentale per aver successo in campo universitario, soprattutto qui in Francia.
Ecco una sintetica scaletta da me autoredatta che è utile seguire se il Francese non è ancora nelle vostre corde (fidatevi, funziona... lo so per esperienza):

1) - Scrivere velocemente e con convinzione le proprie idee in Francese su un foglio un po' sporco. L'eventuale pulizia della carta o uno sguardo parzialmente insicuro potrebbe pregiudicare la riuscita di questa fase;

2) - In sinergia con un vocabolario ed un barista parigino, correggere tutti gli strafalcioni scritti. E' indispensabile un gran senso di colpa (ivi la funzione del barista Parigino, che più di ogni altro tende a farti pesare ogni piccola imperfezione nella pronuncia). Per ora non tenere in considerazione gli accenti;

3) - Infine distribuire numerosi e vari accenti su tutto il testo seguendo un criterio estetico. Su un dossier di 1 cartella è data una quantità massima di 10 accenti circonflessi, notoriamente i più belli. (Per un residente Parigino con cittadinanza Francese, è legale usarne fino a 30).

In Rainbows

Sono tornati nell’antro e hanno chiuso la porta
Sono scesi, liberi, fino ad arrivare in cima
La mezza luna invisibile dell’arcobaleno
Tutto quello di cui avevano bisogno
Ne sono usciti
E dal basso

lunedì 8 ottobre 2007

Falsopiano


"Quanto dura un rapporto? Quanto un'amicizia? Ti senti in grado di poter fare cose incredibili in momenti di difficoltà... Lo fai... e ti senti appagato.
Sembra che il solo modo di non accontentarsi dei piccoli successi sia non considerarli incredibili... Ma so che lo sono. So che aprirsi, mostrarsi agli sconosciuti, instaurare con loro una complicità, è eccezionale, magico, ma come si riesce a vivere una vita rimettendosi continuamente in discussione?
Ho freddo qui sulla Senna... e le parole non scorrono facili... perché negli ultimi tre giorni una piccola normalità è nata e nelle ultime tre ore questa normalità è diventata il mio obiettivo negativo... il mio nemico.
Voglio riprendere le scoperte di questi primi giorni Parigini... lo so, sembra assurdo che tutto questo nasca da due sole settimane, ma anche in un tempo tanto piccolo, ho potuto riconoscere le esperienze più intense nel contatto col nuovo, nel tuffo nell'ignoto... che non accorcia il respiro, che non appesantisce le spalle... Ho saputo essere semplice e sincero nel nuovo, ma serve il coraggio di rifiutare, di decostruire, per potersi nutrire ancora e meglio...
Non voglio riposare... Perché ognuno dovrebbe imparare a conoscersi... io lo sto facendo... e credo di aver capito in quali situazioni sto davvero bene con me stesso."

PS: Non preoccupatevi... negli ultimi due giorni ho messo in pratica questi propositi da Notte Bianca e tutto sta riprendendo colore, energia, fascino... Scoprire scoprire scoprire, al di là dei piccoli fantasmi di una normalità non ancora matura per essere vissuta come tale... Per conoscere e conoscersi sempre un po' di più...

venerdì 5 ottobre 2007

Livia

Non so perché... e non so nemmeno se è stata la cosa giusta... ma questa serata ha preso una piega strana... insomma, ero uscito di casa birra in mano per andarmene a una festa erasmus al Mix, una dance-hall del mio quartiere... arrivo di fronte al locale e sembra prospettarsi divertimento assicurato... anche se non è assolutamente il tipo di posto che soddisfa i miei gusti, si vede fin dalla gente in fila che l'atmosfera è divertenza +++
Solo che... mi accorgo di non avere i 15 euro per il biglietto di ingresso... e faccio un giro della zona per cercare un bancomat che sappia inghiottire la mia poste-pay...
Quando lo trovo, Livia siede proprio lì sotto... Il suo viso si muove senza eccessi, articolando parole e smorfie mai eccessive, sempre necessarie. Un uomo di mezza età ascolta assorto il suo racconto... Io ritiro i soldi e... vengo come assorbito dalle sue parole... la guardo, serena in mezzo all'interezza delle sue proprietà: qualche confezione di snack e un carrellino chiuso da una coperta... I suoi occhi freschi mi notano... l'uomo se ne va e io, per un qualche motivo, non posso fare a meno di restarla a guardare, ad ascoltare... Perché sta già parlando, Livia, racconta di essere la nipote di Paganini... parla degli uomini e delle donne al potere nella sua Bulgaria, del legame con l'Italia... racconta con una lucidità e una memoria sconcertanti origini e aneddoti di filosofi, letterati e personaggi del '900. Non c'era più nient'altro... e davvero non avrei mai creduto di potermi sentire così vicino... quasi familiare... a una clochard... una delle centinaia (e non esagero) che ho già incrociato in questa città.
Come in una lunga apnea tra un respiro e l'altro, l'incontro con questa bionda signora dal fare materno mi ha aperto gli occhi e mi ha dato la spinta per ricominciare a ragionare su tante idee, su tanti progetti che ero convinto non mi appartenessero più... "Come Tommaso D'Aquino... se si è avanti e si ha il coraggio di credere nelle proprie idee, è possibile che la vita ci riservi sofferenza... e dobbiamo saperla accettare... e superarla"
E tutto è scorso impercettibile sotto le nostre parole... eventi altrimenti preoccupanti e rischiosi non attiravano la mia attenzione... E quando due strafattissimi ragazzi da Banlieu si sono avvicinati molesti e dichiaratamente interessati alla mia macchina fotografica, non mi sono preoccupato nemmeno di predispormi alla fuga o alla difesa... le parole giuste, potenti, quando sono in forma, possono persuadere, respingere, colpire anche (e soprattutto) i peggiori soggetti... e così poche frasi li hanno interdetti e riportati alla realtà per un istante... e costretti ad allontanarsi per ritrovare la loro alienazione...
E' vero che di solito c'è bisogno di tempo per instaurare un rapporto... ma anche nelle più elementari interazioni sociali esiste qualcosa di paragonabile al colpo di fulmine... e io credo di averlo vissuto nel lungo scambio di idee che ho avuto con questa signora... che di certo non dimenticherò... a Montparnasse... ex utero della grande cultura del '900, ma ancora capace di riservare incontri inaspettati e meravigliosi... In fondo per la festa Erasmus c'è tempo Giovedì prossimo...

mercoledì 3 ottobre 2007

Attracco


Chiamatelo primo post della seconda fase, oppure non chiamatelo affatto, tanto gli elementi di novità sono fin troppi per non capire che qualcosa di nuovo sta iniziando… e tutto questo mi entusiasma…
Per questo, nonostante il sonno, mi sono alzato di botto dal MIO giaciglio per buttar giù queste parole… che pubblicherò domani, perché nel MIO appartamento non c’è ancora internet…
Eh sì… finalmente mi sono trasferito… e il bello è che ‘sto posto mi sembra veramente perfetto… la stanza calorosa e Sinistrevole… (a breve pubblicherò qualche foto…) il quartiere è tranquillo e sicuro… e la cosa per cui davvero non sto nella pelle è che a meno di cinque minuti dal mio portone riposano Durkheim, Beckett… Guy de Maupassant… Jean-Paul Sartre e… Charles Baudelaire... Insomma… non so che ne pensate voi, ma… niente… non so quando me la sentirò di andarli a trovare per la prima volta.
In poche parole, ci ho passato solo due ore e qui mi sento già a casa… e “più bel posto di casa non c’è”…
Altra gran cosa… Lunedì sono iniziate le lezioni… e ci sono arrivato con lo stato d’animo di Sabato sera (ricordate la serata Pastis?)… Insomma, raggiungo l’aula in rigoroso ritardo Giacomelli (una ventina di minuti)… e quando entro mi guardano tutti… premetto che sono l’unico studente straniero in scambio… insomma, sembra che aspettino in silenzio che mi giustifichi, o qualcosa del genere… Io li guardo, sempre con st’idiota, ma costante ilarità stampata in faccia… non ho niente da perdere… Allora la prof sessantenne mi esorta maternamente a Pappapparillard, indicando la porta… Io la guardo, come se mi avesse appena spiegato il senso della vita, ma per qualche distrazione l’avessi perso… La guardo e in un francese che presumo maccheronico, le dico: “allora… come prima cosa, vorrei dire che sono Italiano e il mio Francese non è un granché…” Sembrano tutti divertiti… “Vi prometto che in qualche settimana capirò ogni parola che direte in questa classe... nel frattempo, abbiate pazienza...”. Tutti mi sorridono allegri e mi danno il benvenuto… Ve lo racconto perché giuro, giuro, giuro che me lo facessero rifare altre 1000 volte, non apparirei mai così sinceramente menefreghista e spassoso… che figata… e poi è arrivata la “ciccia”, il sodo… insomma, ‘sti Francesi fanno sul serio, stanno veramente avanti… Nelle due lezioni seguite fin ora, hanno sempre puntato alla pratica, allo sviluppo di progetti personali… e avete presente il concetto di confronto tra studenti e docenti? Io non l’avevo… almeno non a questi livelli… insomma, gli interventi dei ragazzi in alcuni casi occupano più della metà della lezione… e non c’è necessariamente il giusto e lo sbagliato da teorema… ci si confronta, ci si apre… e secondo me ‘sta cosa è sintomatica della capacità che qui hanno di mantenere un pensiero il più possibile libero da dogmi e luoghi comuni… almeno in campo "artistico"... Ne ho parlato con alcuni compagni di corso... e a loro non sembrano davvero plausibili alcuni nostri blocchi culturali dettati dall’abitudine o “dall’ideologia”… insomma… questa è gente che se i motivi ci sono scende in piazza tutta insieme… Vecchi, ragazzi e bambini… e ‘fanculo a Berlusconosti, Prodini o Campari…
Per concludere… le premesse sono più che buone… vi racconterò a cosa porteranno… Anche perché parlando con altri studenti Erasmus, sembra che la France etudiante non sia tutta rose e fiori... Vedremo...
Domani inizio il corso di Francese… fin ora ho imprevedibilmente capito più o meno tutto a lezione, ma parlare/scrivere comme Dieu commande sono tutt’altre faccende… Sgobberò sgobberò… Sull’onda dell’entusiasmo ho l’impressione che anche i libri mi siano mancati…
Chao a tutti!!!

domenica 30 settembre 2007

Kaboom... Pastis con la sinistra


Dopo tante relazioni internazionali che stanno increasando il mio inglese, tra ieri e avanti ieri ho avuto un primo, parzialissimo assaggio di quelle che potrebbero essere le compagnie su lunga durata... Ben lungi dal volermi stabilizzare a frequentare un singolo gruppo per tutta la mia permanenza qui, il modo in cui ho reagito a 'ste due serate mi ha aiutato a capire un po' meglio cosa voglio da quest'esperienza. Ma andiamo con ordine...

Venerdi sera ho sentito uno degli italiani conosciuti in chat prima della partenza... Ci siamo messi d'accordo per uscire con un gruppo di connazionali Erasmus, giusto una birretta nei pressi di Chatelet, tanto per conoscersi... Serata tranquilla, si è parlato del più e del meno, tutta gente simpatica in sostanza... Già qualcosa in me si appennicava in questa prospettiva di frequentazione rassicurante, non l'avrei mai ammesso, ma posso assicurarvi che dopo tutti i salti mortali per comunicare con Vietnamiti e Giapponesi, la serata Italiota mi ha proprio appagato... Chiedo conferma a chi è capitato... ma a me il suono della nostra lingua é sembrato un meraviglioso dessert dopo un periodo, anche breve, di assoluta dedizione anglofona...

Quando il giorno dopo mi risveglio sul piano di sopra del mio letto a castello e sento la canadese sotto di me (non la tenda) che mi chiede se voglio uno dei suoi jogurt, rispondo sovrappensiero... IN ITALIANO!!! Lei capisce lo stesso, ma già sento una parte di me che fermenta... E' Xorani Vs Bastulang alla sua massima espressione... scendo dalla scaletta e tocco terra con la sinistra, prendo lo jogurt con la sinistra, e al primo boccone, finalmente capisco: Lo jogurt qui fa cagare e se la canadese ci aggiunge il Musli, peggiora solo le cose.
Pensavo che l'illuminazione fosse tutta qui, invece in serata succede qualcosa... Gli Italiani mi danno appuntamento di fronte alla Sorbona... io arrivo tardi, senza preoccuparmene troppo... per messaggio mi fanno sapere che si sono spostati al Pantheon... io passeggio tranquillo fino al posto dell'appuntamento, quando un'altro messaggio mi aggiorna sul fatto che al Pantheon non c'era nulla e se ne sono andati in un locale li vicino... Mi fermo, respiro e stappo una lattina di birra.
Su un lato della piazza, una maestrina di mezza età pare voler leggere a voce alta con il suo inglese stridulo tutte le inscrizioni in pietra di Parigi. Il British marito in catalessi la trascina via sgommando, in cerca di un buon intertempo per cominciare in prima fila la gara Domenicale... Accanto a loro, un tizio anziano seduto su una panchina è rapito dal meraviglioso controluce azzurrastro della facciata del Pantheon...
In tasca ho la macchina fotografica... ed il mio bloc notes... E capisco che per una serata perfetta mi basta una penna... Sono davanti a un bar, non me ne ero nemmeno accorto... un cameriere passa e mi chiede se ordino qualcosa... "Je dois penser a quesque je vais prendre. Mais maintenant, pouvais vous me donner votre penne?" (per ora il mio Francese è questo...)... Leggero come una piuma di 90 Kg, mi alzo e vado verso il Pantheon... con la penna... e inizio a pensare a quante cose posso combinare... opto per il propormi ai Francesi che incontro come un ricercatore in sociologia della comunicazione... abbastanza generico da poter chiedere un po' di tutto e abbastanza specifico da non destare la richiesta di altre informazioni... sto già sorridendo... ogni secondo le prospettive mi si aprono... come in una specie di caleidoscopio mentale, tutto diventa possibile... Quello che intendo per mano sinistra... e la cosa più bella è che non ho bisogno di nessuno dei miei loschi piani, perché un gruppo di universitari Francesi mi ricambia il sorriso... mi chiedono di me prima che io possa chiedergli di loro... E in qualità di Italiano, la prima cosa che mi offrono è il loro "Pastis", un liquore all'anice che 'sti qua paragonano alla Torre Eiffel come simbolo nazionale... Sono rimasto a parlare per ore con loro, abbiamo conosciuto altra gente, scazzato del più e del meno... e stavo semplicemente bene, tranquillo... So che serate come questa non si possono forzare, ma ora so con chiarezza cosa cercherò in questi mesi… SCAMBIO, SCAMBIO, SCAMBIO, cercherò situazioni in cui poter dare un’esperienza a qualcuno che potrà fare altrettanto con me… Senza essere troppo ansioso di forzare le cose… in questa città sembrano poter andare da sole nel verso giusto… Spero che continui così…

giovedì 27 settembre 2007

Pillola 2 - Suoni


Cammino lungo un marciapiede... vicino Bellevue... sono a Parigi già da un paio di giorni, passati in realtà in una surreale atmosfera extraeuropea, date le nazionalità dei giovini che si alternano al mio fianco in queste serate pionieristiche... Il nonno é al sicuro in non mi ricordo quale dei mille ostelli visitati... Sto pensando... che durante questi primi giorni, in qualche modo questa città mi fa sentire a casa... e mentre sragiono su sta cosa, mi raggiunge un suono familiare... una voce infantile, con accento francese... canticchia una melodia che conosco... Ma proprio non mi aspetto di sentirla qui... incredulo, faccio qualche passo sul prato che mi divide dai vecchi palazzi residenziali alla mia destra... Una bambina di colore, sui dieci anni, sorride affacciata al balcone di una finestra al quarto piano e go on singing: POOOOPOPOPOPOOOOOOPOOOOO...

E salta così il secondo dei tabù che l'Italiano medio associerebbe alla Francia... e comincio a farmi un'idea... ma voglio capirci qualcosa in più prima di buttarvela là...

PS: Intanto sono riuscito a trovare i biglietti per gli Incubus allo Zenith... e stasera mi faccio il seratone!!!!!!!!! Ve l'ho detto... questa prima settimana è fatta di momenti, di lampi... per il resto aspetto di cominciare i corsi (Lunedi) e accasarmi (forse già da Lunedì... Monolocale a Montparnasse... speriamo bene...)

Pillola 1 - Parbleu... invece è rusciu


Cominciamo a far sul serio... metto da parte metafore e filosofiole spicciole e vi sparo qualche flash di questi primi quattro giorni, passati sicuramente più da turista che da abitante... Per ora solo sensazioni... positive, ma pur sempre sensazioni di superficie...

Domenica . Partenza: le uniche due cose che mi hanno ricordato tutti, amici, parenti e semplici spettatori sono:
- Ryanair accetta solo bagagli fino a 15 kg
- I francesi sono degli stronzi giganteschi
Nomentana (04:00) - Termini (04:50) - Ciampino (07:00) ... La storia dei 15 kg era vera... bene... per fortuna la gente mi consiglia... Beauvais (09:00) - Paris P.te de Clignacourt (10:30) - Paris Belleville (11:45), arrivo assurdamente preciso all'appuntamento per il check in delle 12:00 di fronte alla sede dell'ostello. Appoggio i 20 kg zaino (che da qui in poi chiamerò "il nonno") e aspetto... nessuno all'orizzonte... bisogno fisiologico... trascino il nonno fino al çesso più vicino... eseguo... aspetto... Il quartiere è bello... c'è un vivace mercatino pieno di folklore, ma per quanto ci provino con quei loro modi Tardoromantici, non riescono proprio a farmi scordare che sto aspettando da un oretta (o forse ci riescono, ma per esigenze drammatiche, mi serve raccontarvela così)... Allora ho un'idea che mi sbilancio a dire incredibile per le mie condizioni del momento: Posso... ma sì, dopo più di un'ora di attesa, posso... posso telefonare alla reception dell'ostello!!! Ma tutto quello che riesco a fare è parlare lungamente con la tizia della vodafone... notoriamente ripetitiva e secondo me un pizzico paranoide nello spiegare i dettagli delle modalità di ricarica... Insomma... niente da fare... e come se non bastasse, il peggio del peggio: si avvicina una cinquantenne Francese, sì, proprio come ve la immaginate... una di quelle con quei maglioncini schifosamente eleganti e soffici... e quella femminilità che ti fà scordare età e figli al carico... sì, una spregevole donna di quel tipo... beh... io stavo già trascinando via il nonno per cercarmi un bel ponte sotto il cui bivaccare in pace... e 'sta qui mi chiede se mi serve aiuto... sta stronza... sta bastarda si accontenta del mio francese accartocciato e chiama l'ostello col suo cellulare, capito? Sta fetente... e mi organizza un incontro con il tizio dell'ostello, che in realtà era dall'altra parte della città...
Ma si può campare 5 mesi con 'sta gente?

lunedì 24 settembre 2007

La mano sinistra

Ci sono!!!… e lo dico a voi per potermene render conto anch’io… insomma, Paris… e… il modo, i tempi… che devo dirvi… sembra che funzioni… in un modo che non conosco bene… E' come aver comprato per sbaglio… uno spazzolino elettrico a tossimorbonio… non conosco la sostanza che lo fa funzionare… e non ho ancora provato a usarlo… ma restando a distanza di sicurezza dall’aggeggio acceso, ne sento il rumore… e ho come l’impressione che funzioni…


Parentesi… che effetto fa sentirmi così pilosopico in quest’accozzaglia provvisoria di blog? Sembrerò uno di quei giornalisti in collegamento speciale urgente, barba sfatta e truccato a metà… il brivido della diretta…
Ma alzi la mano chi di voi si aspettava che mi fossi messo a PREparare qualcosa in questo viaggio… insomma… non l’avrei alzata nemmeno io… almeno non la destra di chi è convinto di quello che dice… al massimo la sinistra… quella incosciente e perdonabile… quella del rimbambimento senile che fa le prove generali… quella di “se so’ le dieci e ventidue e devo ancora fa’ cena (pollo arrosto), facciamo in tempo a anda’ a lo spettacolo de le dieci e mezza al Cairoli”…
Beh… in questo viaggio ho una gran voglia di ricominciare a farla funzionare a pieno regime sta mano sinistra… come ai vecchi tempi… perché me lo sento… sono io… e questo mi basta…

Per oggi vi saluto… Ho sul groppone due giorni di viaggi e zaini 15 kg ryanair… (quelli dell’ostello mi hanno spostato d’appartamento tre volte in due giorni… alla Sorbona stanno aprendo un gruppo di ricerca per capire come hanno fatto)… tenete conto che dalla partenza non ho dormito più di otto ore complessive... insomma, tirate le somme… ma tiratele lontano da me… perché stanotte torno sui miei standard di dodici ore…

Casomai non credeste al mio attuale sfattume…

‘sto pomeriggio stavo riprendendo un tizio veramente bravo che schitarrava in un tunnel d’entrata della metro… accanto a lui c’erano anche due barboni a chiedere l’elemosina… messi male davvero…
Beh… una tizia elegante, sui 50, attraversa la scena, mi vede piegato a terra, rallenta il passo, mi guarda seria, sfila dalla borsa uno sfilatino e me lo porge, affettuosa. Vi dispiace se non commento?


(Questo post risale a ieri notte... la pubblicazione è di oggi perché dopo aver scritto l'ultima frase sono crollato...)