domenica 30 settembre 2007

Kaboom... Pastis con la sinistra


Dopo tante relazioni internazionali che stanno increasando il mio inglese, tra ieri e avanti ieri ho avuto un primo, parzialissimo assaggio di quelle che potrebbero essere le compagnie su lunga durata... Ben lungi dal volermi stabilizzare a frequentare un singolo gruppo per tutta la mia permanenza qui, il modo in cui ho reagito a 'ste due serate mi ha aiutato a capire un po' meglio cosa voglio da quest'esperienza. Ma andiamo con ordine...

Venerdi sera ho sentito uno degli italiani conosciuti in chat prima della partenza... Ci siamo messi d'accordo per uscire con un gruppo di connazionali Erasmus, giusto una birretta nei pressi di Chatelet, tanto per conoscersi... Serata tranquilla, si è parlato del più e del meno, tutta gente simpatica in sostanza... Già qualcosa in me si appennicava in questa prospettiva di frequentazione rassicurante, non l'avrei mai ammesso, ma posso assicurarvi che dopo tutti i salti mortali per comunicare con Vietnamiti e Giapponesi, la serata Italiota mi ha proprio appagato... Chiedo conferma a chi è capitato... ma a me il suono della nostra lingua é sembrato un meraviglioso dessert dopo un periodo, anche breve, di assoluta dedizione anglofona...

Quando il giorno dopo mi risveglio sul piano di sopra del mio letto a castello e sento la canadese sotto di me (non la tenda) che mi chiede se voglio uno dei suoi jogurt, rispondo sovrappensiero... IN ITALIANO!!! Lei capisce lo stesso, ma già sento una parte di me che fermenta... E' Xorani Vs Bastulang alla sua massima espressione... scendo dalla scaletta e tocco terra con la sinistra, prendo lo jogurt con la sinistra, e al primo boccone, finalmente capisco: Lo jogurt qui fa cagare e se la canadese ci aggiunge il Musli, peggiora solo le cose.
Pensavo che l'illuminazione fosse tutta qui, invece in serata succede qualcosa... Gli Italiani mi danno appuntamento di fronte alla Sorbona... io arrivo tardi, senza preoccuparmene troppo... per messaggio mi fanno sapere che si sono spostati al Pantheon... io passeggio tranquillo fino al posto dell'appuntamento, quando un'altro messaggio mi aggiorna sul fatto che al Pantheon non c'era nulla e se ne sono andati in un locale li vicino... Mi fermo, respiro e stappo una lattina di birra.
Su un lato della piazza, una maestrina di mezza età pare voler leggere a voce alta con il suo inglese stridulo tutte le inscrizioni in pietra di Parigi. Il British marito in catalessi la trascina via sgommando, in cerca di un buon intertempo per cominciare in prima fila la gara Domenicale... Accanto a loro, un tizio anziano seduto su una panchina è rapito dal meraviglioso controluce azzurrastro della facciata del Pantheon...
In tasca ho la macchina fotografica... ed il mio bloc notes... E capisco che per una serata perfetta mi basta una penna... Sono davanti a un bar, non me ne ero nemmeno accorto... un cameriere passa e mi chiede se ordino qualcosa... "Je dois penser a quesque je vais prendre. Mais maintenant, pouvais vous me donner votre penne?" (per ora il mio Francese è questo...)... Leggero come una piuma di 90 Kg, mi alzo e vado verso il Pantheon... con la penna... e inizio a pensare a quante cose posso combinare... opto per il propormi ai Francesi che incontro come un ricercatore in sociologia della comunicazione... abbastanza generico da poter chiedere un po' di tutto e abbastanza specifico da non destare la richiesta di altre informazioni... sto già sorridendo... ogni secondo le prospettive mi si aprono... come in una specie di caleidoscopio mentale, tutto diventa possibile... Quello che intendo per mano sinistra... e la cosa più bella è che non ho bisogno di nessuno dei miei loschi piani, perché un gruppo di universitari Francesi mi ricambia il sorriso... mi chiedono di me prima che io possa chiedergli di loro... E in qualità di Italiano, la prima cosa che mi offrono è il loro "Pastis", un liquore all'anice che 'sti qua paragonano alla Torre Eiffel come simbolo nazionale... Sono rimasto a parlare per ore con loro, abbiamo conosciuto altra gente, scazzato del più e del meno... e stavo semplicemente bene, tranquillo... So che serate come questa non si possono forzare, ma ora so con chiarezza cosa cercherò in questi mesi… SCAMBIO, SCAMBIO, SCAMBIO, cercherò situazioni in cui poter dare un’esperienza a qualcuno che potrà fare altrettanto con me… Senza essere troppo ansioso di forzare le cose… in questa città sembrano poter andare da sole nel verso giusto… Spero che continui così…