venerdì 15 febbraio 2008

AnnoZero


Svegliarsi un po' prima aiuta... non credevo che l'avrei mai ammesso. E vi sorprendo dicendovi che forse anche quel banale percorso che il sole continua a fare ha un suo senso.
Sapete... ore di luce, ore di ombra... energia... corpo... salute... salute, anche se per gioco tutto è partito da qui.
Devo confessare che il "non ammalarmi affatto" era più un auspicio che una regola già provata, ma dopo mesi di auto-abusi socio-psico-fisio-sperimentali forse è ora di ritrovare il mio ritmo... quello che conosco... che Ri-conosco, perché per raggiungerlo mi basta mettere il pilota automatico...

Non pensate che mi sia deciso a tirarmi su dal letto all'alba per ributtarmi giù con la minestra in bocca... no, no, non sarei io... i baretti notturni restano, gli amici di sempre anche, solo, ho ripreso un po' in mano la situazione, per fare a modo mio...

Niente di stupefacente... o forse tutto...

Da qualche giorno mi faccio dei gran giri al Bois de Boulogne. Devo riscrivere una sceneggiatura per l'imminente ritorno Romano e approfitto di questa specie di Primavera anticipata per godermi appieno il polmone cittadino per eccellenza.
E poi... resto sempre uno di paese... dopo una scampagnata lunga 20 anni, provateci voi a passare ore e ore sotto terra, nell'efficiente e micidiale Metro Parigina... ho deciso che era ora di cominciare a bilanciare con qualche km di cammino alla luce del sole...

Oggi pomeriggio, con un paio di amici, mi sono intrufolato in un circo... che spettacolo... cavalli e lama si facevano ripulire mentre le volteggiatrici si esercitavano in silenzio... e il tendone vuoto mi ha fatto tornare un bambino... ci voleva un pallone...

Poi c'è l'Attirail, che ormai è il "nostro baretto"... una specie di Brian Borù de noiantri, per chi ha presente... L'altra sera un trio jazz ha suonato praticamente solo per noi, abbiamo fatto un gran casino e mi è sembrato di trovarci una dimensione intima, familiare...

E poi personaggi, luoghi, gallerie d'arte si chiariscono e prendono significato per le esperienze che ci abbiamo vissuto... insomma, comincio a sentirmi a casa...

Il resto è storia... Parlando dei Parigini, Georg Simmel aveva coniato il termine "Blasé". Io evidenziavo in arancione e non avevo idea di cosa stessi veramente leggendo...
Ora ho le idee un po' più chiare: decine di spettacoli in cartellone, centinaia di attività praticabili, locali dai sapori più svariati nascosti dietro ogni angolo... questa città aveva finito con l'acuire un'abitudine che ultimamente mi faceva sbroccare: la sensazione di perdermi qualcosa, in ogni caso... a prescindere dalla scelta...
...sveglia anticipata, la mente resta al suo posto. Il corpo sta meglio...
...così non mi ammalo di sicuro.