mercoledì 23 gennaio 2008

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Mi dispiace per Herzog, per Kiarostami...
Mi dispiace per i Marlene e per Jovanotti,
ma dalle nostre parti le soluzioni non sono mai arrivate troppo semplicemente...

Exit music (for a film)... ascoltatela con calma... sdraiati faccia a terra all'ingresso del vostro condominio, come ho fatto io 5 minuti fa... e riflettete... non sul rischio che i condomini vi vedano, ma su quello che conta e non conta nella vostra vita... su quello che smuove energia e quello che non vi convince a spostarvi dalla poltrona...

Io ho capito delle cose...
la luna non è inutile, né banale finché mi dà input come quello di stasera...

il mio estremismo, come tutti gli estremismi che sentite vostri, sono indispensabili per il vostro/nostro vivere in fondo questa nostra epoca...

E soprattutto, quando raccontiamo o parliamo di qualsiasi esperienza, non esiste bestemmia peggiore che applicare CATEGORIE...

Ci sono dei tempi per poter comunicare queste piccole epifanie... Nel mio caso 3 anni... o più... di dubbi... eppure, per avere la mia idea, esposta anche meglio di così, non ho bisogno che di 5 minuti... il difficile è capire l'intuizione... il complesso è vivere consapevolmente un nuovo percorso...

Lo chiamano tragitto... lo nomano passaggio... ma dubito che abbiano la minima idea dell'enormità di cui stanno parlando... e se questo vi sembra un delirio, il motivo è solo in voi... perché in questo blog siete abituati a leggere post diversi... perché in questo sistema culturale siete abituati ad avere a che fare con categorie ed elementi di cui avete già sentito parlare...
Non si tratta di colpe, capiamoci, ma di chiarire il perché tutto questo non è solo me... ma ME PER VOI...

Partire
dolcemente
per un viaggio previsto,
mai confermato,
nell'eterna asta
dell'eccesso che fa specie.

Il tempo di accarezzare
le differenze sensibili
che ci portano lontano
dalle scatole sonore
del pacchetto di mondo.

Per disporre di un tamburo
ho bisogno di pelle,
bacchetta,
e la mia epoca in ginocchio.