venerdì 3 ottobre 2008

Regime è solo una parola

1 - E' in uscita "W", l'ultimo film di Oliver Stone sulla vita di George Bush.
Era previsto che la pellicola fosse testa di serie nella sezione "Premiere" alla Festa del Cinema di Roma, ancora orfana delle grandi presentazioni che negli anni passati l'hanno inserita di diritto tra i primi 5 festival più importanti al mondo (Tra gli altri, solo nell'edizione 2007: "Into the Wild" di Sean Penn e "Youth without youth" di Francis Ford Coppola).
Quando tutto sembrava già fatto, la nuova direzione, subentrata con l'insediamento di Gianni Alemanno a sindaco di Roma, si è affrettata a chiudere ogni contatto con i distributori del film di Stone.

«Eravamo in trattativa con la manifestazione di Roma, ma la cosa è stata un po' strana - è la ricostruzione che fa Cristelle Dupont, dell' agenzia inglese DDA che si occupa della promozione del film di Stone - A un certo punto gli organizzatori ci hanno detto che il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, è un gran sostenitore del Presidente Bush e quindi non avrebbe gradito che un film come quello di Stone aprisse il festival». Dennis Davidson, il capo di Londra dell' agenzia, che fino a quel momento aveva tenuto le trattative con il festival di Roma, è dunque tornato sui suoi passi e ha offerto il film al London Film Festival dove infatti il 23 (Settembre) farà la sua grande premiere. (Da Repubblica)

Per la cronaca, la censura non ha sfiorato il film "Il sangue dei vinti", tratto da un libro di Giampaolo Pansa, che racconta i delitti perpetrati dai partigiani dopo la fine della Resistenza.
E l'assessore alla Cultura del Comune di Roma, Umberto Croppi, chiarisce la posizione dell'amministrazione affermando: «Chi ora gestisce in ogni sua articolazione il Festival deve avere ben chiara in mente la maggioranza politica che governa Roma»


2 - Si sono concluse le vicissitudini riguardanti la produzione della famosa megafiction Rai sul Barbarossa. Il film si fa... si sta già facendo.
E' ormai universalmente riconosciuto come questa produzione sia il risultato della pressione di Umberto Bossi sul presidente del consiglio Berlusconi, a sua volta trasferita sull'arcinoto direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà. (Clicca qui per ascoltare l'intercettazione)

30 milioni di euro. Di gran lunga la più grande produzione mai finanziata dall'azienda statale. Soldi pubblici, scuciti da Roma ladrona.

Bossi ha già visitato il set del film, spiegando ancora una volta a tutti qual'è la storia che si sta raccontando e da che punto di vista è importante mostrare quest'episodio fondante della nascita della proto-Padania.

Le riprese sono effettuate in Romania, per esigenze di budget. 20.000 comparse del luogo compariranno nel film. “Lo zingarume rumeno costa poco“, ha testualmente affermato il regista Renzo Martinelli, che si è detto favorevolmente sorpreso dai Rom, dalla loro flessibilità e disponibilità, niente a che fare con le pretenziose troupe Italiane. In particolare, molto efficaci sono state le scene delle esplosioni in battaglia, per le quali ha scelto di utilizzare vero esplosivo. (Per conoscere meglio il personaggio, consiglio la lettura dell'intervista rilasciata a "La Padania".)


Non posso che essere d'accordo con Gianni Canova. La grande DC e il Fascismo, a loro modo, erano incredibilmente migliori di questo governo nel loro esercizio di un controllo statalizzato della cultura.
I primi, nonostante le pesanti censure, avevano un progetto culturale serio. I secondi, diversamente da Nazisti e Bolscevichi, evitavano le altisonanti opere di regime e si limitavano per lo più a un cinema di intrattenimento.